Dalla parte dei cittadini

Uno stato democratico, e di conseguenza, tutte le istituzioni che ne discendono, dovrebbe sempre essere dalla parte dei cittadini essendone la naturale emanazione. Ecco perché tutte le normative sono volte a creare degli strumenti atti a prevenire i reati le trasgressioni e i comportamenti illeciti più che a punirli.

Prendiamo un esempio classico: il controllo della velocità dei mezzi che percorrono le nostre strade.

Esistono numerosi mezzi utilizzati per questo tipo di controllo (parliamo degli autovelox e similari) che devono essere, come scrive www.motum.it, “STRUMENTI PREVENTIVI E NON PUNITIVI. Una prima considerazione da farsi è relativa all’obiettivo per il quale questi strumenti di misurazione sono stati istituiti. In entrambi i casi la finalità non è nella punizione degli automobilisti indisciplinati. Bensì nella prevenzione di eventuali incidenti. È proprio per questo che la presenza di Tutor e/o Autovelox è segnalata prima che li si incrocino. Ed è per lo stesso motivo che una sanzione può essere impugnabile nel caso il dispositivo non sia stato segnalato con debito preavviso”.

D’altra parte è il comma 6 dell’articolo 142 del Codice della Strada che recita: “Le postazioni di controllo sulla rete stradale per il rilevamento della velocità devono essere preventivamente segnalate e ben visibili, ricorrendo all’impiego di cartelli o di dispositivi di segnalazione luminosi”.

Noi siamo perfettamente d’accordo con questi principi che tutelano la sicurezza delle persone e mettono gli automobilisti in condizione di rispettare il Codice acquisendone consapevolezza.

Purtroppo non tutti condividono questo modo di pensare e preferiscono ricorrere ad altri sistemi che aiutano a far cassa ma non informano l’ignaro cittadino automobilista dell’infrazione che sta commettendo in quanto la comunicazione differita perde il significato preventivo per trasformarsi in una punizione per chi la subisce e in un introito per chi la applica.

Parliamo del cosiddetto scout-speed, cioè un rilevatore mobile di velocità posizionato su un auto e che il sito www.6sicuro.it definisce “Un nuovo strumento che controlla e punisce il superamento dei limiti di velocità in modo del tutto invisibile”.

Notate come parlando di autovelox veniva usata la parola prevenzione mentre parlando di scout-speed si usa la parola punisce… viene completamente ribaltata la prospettiva: il cittadino, o concittadino, non più un alleato da informare ed eventualmente educare ma un trasgressore da punire.

Lo scout-speed non è illegale, forse è solo lo specchio di come un’amministrazione comunale considera i propri concittadini!

Ah, dimenticavo, Piobesi Torinese utilizza lo scout-speed…

Meditate!